La vicenda dei canoni demaniali. Una storia sempre a favore dei soliti furbetti

1924 Ministro delle Finanze Alberto De Stefani ( PNF)


Nel nostro paese dotato di circa 8.000 chilometri di coste di cui circa la metà balneabili con arenili pressoché intatti e bellissimi, erano evidentemente scarsissime le richieste di concessioni demaniali, ma comunque sufficienti a far promulgare al governo un decreto ( il n. 456 ) in cui imponeva la revisione dei canoni demaniali marittimi "in relazione alla attuali condizioni economiche e monetarie del mercato generale, ai prezzi correnti per simili concessioni, al benefico che ne deriva all'interessato od alle speciali condizioni dei beni cui i canoni si riferiscono" con le seguenti nuove tariffe:
aree per cantieri navali 20 centesimi al mq all'anno
aree per concessioni ad uso diverso da cantiere navale 40 centesimi al mq all'anno
Già allora un regalo se pensiamo che 40 centesimi di lira del 1924 dovrebbero equivalere a circa 35 centesimi di euro del 2009.

1947 Ministro delle Finanze Mauro Soccimarro ( PCI)


Il secondo Governo De Gasperi si rende evidentemente conto solo dopo la guerra e la relativa svalutazione della lira della irrisorietà dei canoni demaniali che in pratica risalgono al 1897, e con decreto del capo Provvisorio dello Stato n. 24. i canoni vengono decuplicati e pertanto:
aree per cantieri navali 200 centesimi al mq all'anno
aree per concessioni ad uso diverso da cantiere navale 400 centesimi al mq all'anno
( Valore minimodi legge, le contrattazioni sono affidate alle autorità locali in base al valore e al beneficio che ne ricava il concessionario)
Ma restano ancora più irrisori se consideriamo che equivalevano a circa 7 centesimi di euro del 2008

1949 Ministro delle Finanze Ezio Vanoni ( DC )

Si cerca di correre ai ripari all'evidente valore esiguo dei canoni con una legge , la n.8 del 1949, in cui i canoni vengono quadruplicati e pertanto:
aree per cantieri navali 8 lire al mq all'anno
aree per concessioni ad uso diverso da cantiere navale 16 lire al mq all'anno
( Valore minimo di legge, le contrattazioni sono affidate alle autorità locali in base al valore e al beneficio che ne ricava il concessionario)
Un deciso aumento ma sempre irrisorio se rivalutato al 2008: appena 27 centesimi di euro.

1961 Ministro delle Finanze Giuseppe Trabucchi ( DC )

Con un provvedimento d'urgenza, legge n. 1501 del 1961, il governo raddoppia il valore dei canoni per le concessioni in corso mentre per le nuove concessioni o per i rinnovi di quelle demaniali marittime diverse da porti e cantieri navali le tariffe minime diventano di:
50 lire al mq all'anno ( 58 centesimi di euro rivalutati al 2008)
( Valore minimo di legge, le contrattazioni sono affidate alle autorità locali in base al valore e al beneficio che ne ricava il concessionario)
Di volta in volta saranno rivalutati con provvedimento congiunto del ministero Marina Mercantile e Finanze
Il provvedimento che si è reso necessario per coprire il fabbisogno finanziario generato da altre leggi in corso di approvazione al Parlamento, (personale del Ministero degli esteri, indennità ai ciechi civili e ai sordomuti, la situazione degli assistenti universitari), denota un aspetto presente anche nelle precedenti disposizioni: il canone approvato è quello minimo, e non c'è un canone massimo....sarà lo stato attraverso le autorità locali , a trattare le varie richieste di concessioni e le valuterà in base alla redditività e al valore prodotto.

1981 Ministro delle Finanze Franco Reviglio


Con il Decreto-Legge 2 ottobre 1981, n. 546 del governo Forlani l'importo dei canoni sono aumentati a:
aree portuali e cantieri 240 lire al mq all'anno
aree per concessioni ad uso diverso da cantiere navale 400 lire al mq all'anno
( Valore minimodi legge, le contrattazioni sono affidate alle autorità locali in base al valore e al beneficio che ne ricava il concessionario)
Permane ancora un valor unico che non distingue per arenile o specchi d'acqua, strutture di facile rimozione o difficile.
Rivalutati al 2008 corrisponderebbero a 0,75 euro a mq all'anno

1990 Ministro delle Finanze Rino Formica( PSI )

Il Governo Andreotti (VI) con Decreto n. 90 del 27 aprile, adegua i canoni autorizzando i ministeri del Tesoro e delle Finanze a emanare entro 70 giorni un decreto che aumenti i valori dei canoni :
sei volte per quelli relativi a concessioni stipulate con normativa ante 1982
4 volte per quelli relativi a concessioni stipulate con normativa post 1982: 1600 lire al mq all'anno
(Rivalutando l'importo al 2008 sarebbero stati 1,4 euro a mq all'anno )
Da quest'anno il criterio della discrezionalità attraverso il quale il canone è stato quantificato caso per caso con valutazioni di tipo discrezionale, facenti capo alle Autorità marittime, alle Intendenze di finanza e agli Uffici tecnico erariali, in modo da tener conto, in particolare, della utilità economica che poteva esser tratta dalla concessione fu nella sostanza abbandonato, è sostituito dall'applicazione di elementi di quantificazione oggettiva, come l'estensione delle superfici, le volumetrie delle pertinenze, la natura, di facile o difficile rimozione, delle eventuali costruzioni.

Il Decreto da approvare entro70 giorni dal decreto 90 di aprile viene approvato: il n. 99 del 30 aprile del Ministro della Marina Mercantile, ma viene annullato dal tribunale amministrativo regionale del Lazio, III sezione, con sentenza 12 giugno 1992, n. 1456/92 su ricorso di un concessionario demaniale. Il decreto fu considerato illegittimo in quanto non era stato previamente sottoposto né al parere del Consiglio di Stato né inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri.

1993/1994 Ministro delle Finanze Franco Gallo (Tecnico)

Il governo Ciampi approva dopo 3 anni la nuova normativa sui canoni demaniali marittimi da adottarsi con apposito regolamento di attuazione attraverso il decreto n. 400 del 5 ottobre, convertito in legge con provvedimento del 4 dicembre 1993, n. 494
Ora le concessioni si possono dare per:
a) gestione di stabilimenti balneari; b) esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande, cibi precotti e generi di monopolio; c) noleggio di imbarcazioni e natanti in genere; d) gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive; e) esercizi commerciali; f) servizi di altra natura e conduzione di strutture ad uso abitativo, compatibilmente con le esigenze di utilizzazione di cui alle precedenti categorie di utilizzazione.
Le concessioni, hanno durata di sei anni. Alla scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza, ma sono comunque revocabili per specifici motivi inerenti al pubblico uso del mare o per altre ragioni di pubblico interesse, a giudizio discrezionale dell'amministrazione marittima. (1)
Le concessioni sono così classificate:


categoria A: alta valenza turistica;
categoria B: normale valenza turistica;
categoria C: minore valenza turistica;
categoria D: pertinenze demaniali marittime;

I nuovi canoni in lire per mq all'anno dal 1/1/1994 sono:

 

categoria A

categoria B

categoria C

Area scoperta

3.600

1.800

1.400

Impianti facile rimozione

6.000

3.000

2.000

Impianti difficile   rimozione

8.000

4.000

2.000

mare territoriale entro 100 metri dalla costa

1400

 

 

mare territoriale tra 100 e 300 metri dalla costa

1000

 

 

mare territoriale oltre 300 metri dalla costa

800

 

 

Ma ecco apparire i primi sconti:

Canoni in categoria C qualora i titolari della concessione consentano l'accesso gratuito all'arenile, nonché la gratuità dei servizi generali offerti all'utenza;

Sconto del 50% sull’importo della categoria C in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione.

Riduzione fino ad un quarto del canone in categoria C per concessioni demaniali marittime ad uso abitativo o di soggiorno climatico rilasciate alla data di entrata in vigore del presente decreto

Riduzione fino alla metà del canone in Categoria C nel caso in cui il concessionario assuma l'obbligo o sia autorizzato ad effettuare lavori di straordinaria manutenzione del bene pertinenziale

Riduzione pari al 50 per cento dei canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime assentite alle società sportive dilettantistiche affiliate alla Federazione italiana vela, ovvero alle federazioni sportive nazionali


(1) E' utile leggere cosa disse la Corte dei Conti in merito alla legge 400 del 93:
"Con le suddette disposizioni si cercò di conciliare e combinare i diversi criteri dell'estensione delle aree, del tipo dei manufatti costruiti e della potenziale redditività delle concessioni.
La individuazione della valenza turistica delle singole aree fu rimessa alle decisioni delle Regioni territorialmente competenti (DM n. 342/1998 art. 6) la gran maggioranza delle quali, peraltro, evitò di deliberare in merito. Per tutte, infine, fu applicato il calcolo, meno oneroso, della valenza "minore".

Oltre gli sconti anche i regali: la modifica dell'art. 37 del Codice della Navigazione
E' altresi' data preferenza alle precedenti concessioni, gia' rilasciate, in sede di rinnovo rispetto alle nuove istanze. Qualora non ricorrano le ragioni di preferenza di cui ai precedenti commi, si procede a licitazione privata".

Viene introdotta nel Codice la norma che consente la gestione dei servizi ad altri soggetti diversi dal concessionario ( dal noleggio lettini e ombrelloni ai chioschi bar, dalla ristorazione alla pulizia e il salvataggio, dalle piscine alle attività commerciali):
"Art. 45-bis. Il concessionario, in casi eccezionali e per periodi determinati, previa autorizzazione dell'autorita' competente, puo' affidare ad altri soggetti la gestione delle attivita' oggetto della concessione. Previa autorizzazione dell'autorita' competente, puo' essere altresi' affidata ad altri soggetti la gestione di attivita' secondarie nell'ambito della concessione".

Viene inoltre introdotto l'aggiornamento annuo dei canoni in base ai volori del costo della vita dell'ISTAT

Infine la novità che ha prodotto gli attuali scompensi:

  1. 1- Le regioni provvedono al rilascio e al rinnovo delle concessioni demaniali marittime ( turistico ricreative) ,applicando i canoni determinati del presente decreto.
  2. 2- le regioni predispongono, sentita l'autorita' marittima, un piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo, dopo aver acquisito il parere dei sindaci dei comuni interessati e delle associazioni regionali di categoria, appartenenti alle organizzazioni sindacali piu' rappresentative nel settore turistico dei concessionari demaniali marittimi"

Compare per la prima volta una norma a favore dei soggetti disabili:
L'accesso al mare da parte dei soggetti handicappati e' comunque garantito dalla realizzazione di idonee strutture per tratti orograficamente omogenei di litorale.( In pratica un accesso ogni tanto ove possibile!!)

Quando scatteranno gli aumenti dei canoni? E I canoni dovuti dal 1989?
A sorpresa, ( certamente gradita dai balneari), i canoni dovuti dal 1990 al 1993 sono semplicemente aggiornati rispetto a quelli del 1989 in base all'aumento del costo della vita ISTAT, mentre gli aumenti previsti dal 1 gennaio 1994 scatteranno solo dopo apposito regolamento di attuazione, in mancanza del quale si pagherà a tariffe vigenti!!!( salvo .....conguaglio)
(Il Regolamento sarà approvato solo nel 1998 con il decreto n. 342!!)

E utile leggere quanto affermano in merito le sezioni riunite della Corte dei Conti il 3 maggio del 2010.
"Il ritardo nell'adozione del regolamento attuativo della legge n. 494/1993 fu stigmatizzato dalla Corte dei conti in sede di controllo successivo sulla gestione del Ministero dei trasporti e della navigazione (deliberazione n. 77/98 in cui la Corte denunciò la situazione di grave incertezza determinata nel settore dal ritardo del regolamento attuativo ed il fatto che erano state applicate dal Ministero in via provvisoria le misure previgenti dei canoni, peraltro poi resi definitivi dalla legge 27.12.1997 n. 449, che stabilì la decorrenza delle nuove misure dal 1.1.1998.
La Corte dei conti si è inoltre pronunciata criticamente nei confronti dell' azione del Ministero in altre occasioni."

Chi erano i politici competenti per approvare il regolamento necessario per far entrare in vigore gli aumenti dei canoni stabiliti nel 1993 e approvati nel 1994?

1994/1995 Governo Berlusconi

I Ministri
Trasporti Publio Fiori (AN)

Finanze Tremonti (FI)

1995/1996 Governo Tecnico Lamberto Dini

I Ministri
Trasporti Giovanni Carnevale
Finanze Augusto Fantozzi

1998 Ministro Trasporti e Navigazione Paolo Costa (Ulivo)

Con il Governo Prodi i nuovi canoni tanto attesi scattano, ma solo per le concessioni con finalità turistico ricreative rilasciate dopo il 31 dicembre 1997 in base alle nuove tabelle A,B,C. previste dal D.M. 5 agosto 1998, n. 342 del Ministro dei Trasporti

Tabella A
Tariffa standard per superfici demaniali marittime

Tipologia concessoria 

Importo in lire per mq/anno  

Categoria A

Categoria B

Categoria C

Area scoperta 

3.600

1.800

1.400

Area con impianti di facile rimozione 

6.000

3.000

2.000

Area con impianti di difficile rimozione 

8.000

4.000

2.000

Area pertinenze demaniali marittime 

15.000

10.000

6.000


Tabella B
Tariffa standard per specchi acquei

Distanza dalla costa  

Importo in lire per mq/anno  

Entro 100 metri

1.400

Tra 101 metri e 300 metri 

1.000

Oltre 300 metri 

800



Tabella C
Tariffa scontata per superfici demaniali marittime

Tipologia concessoria 

Importo in lire per mq/anno  

Categoria A

Categoria B

Area scoperta 

2.000

1.600

Area con impianti di facile rimozione 

3.500

2.500

Area con impianti di difficile rimozione 

4.500

3.000

Area pertinenze demaniali marittime 

11.000

7.000

Perché tariffe scontate e a chi spettano tali sconti?

Lo chiarisce il regolamento all'art. 2:
"Qualora i titolari di concessioni turistico-ricreative consentano l'accesso gratuito all'arenile, nel caso che esso sia raggiungibile solo attraversando l'area in concessione, ovvero offrano gratuitamente i servizi generali, i canoni saranno ridotti nelle misure indicate nella allegata «tabella C".


Restano gli ulteriori sconti per società dilettantistiche sportive, per chi non gode di diritto esclusivo sulla concessione, o per danni da eventi climatici avversi e ne viene introdotto uno nuovo che ha avuto gravi conseguenze per la cementificazione degli arenili:
" Per le concessioni per le quali il concessionario assuma l'obbligo o sia autorizzato ad effettuare lavori di straordinaria manutenzione di un bene di pertinenza demaniale marittima, la misura del canone annuo è ridotta fino alla metà di quella prevista nell'allegata tabella A per le annualità da stabilirsi con decreto del Ministero dei trasporti e della navigazione in relazione all'entità dell'investimento.

Ora le Regioni sono a pieno titolo responsabile delle concessioni demaniali marittime e devono stabilire con delibera da approvarsi entro 180 giorni dal 5 agosto 1998 da aggiornare ogni 4 anni la valenza turistica ( alta-normale-bassa) delle proprie coste per poter applicare il canone giusto e inoltre approvare uno specifico piano per l'utilizzo e la tutela delle coste.(2)

(2) E' utile leggere cosa disse la Corte dei Conti in merito alla legge 400 del 93:
"Con le suddette disposizioni si cercò di conciliare e combinare i diversi criteri dell'estensione delle aree, del tipo dei manufatti costruiti e della potenziale redditività delle concessioni.
La individuazione della valenza turistica delle singole aree fu rimessa alle decisioni delle Regioni territorialmente competenti (DM n. 342/1998 art. 6) la gran maggioranza delle quali, peraltro, evitò di deliberare in merito. Per tutte, infine, fu applicato il calcolo, meno oneroso, della valenza "minore".

(A titolo di esempio nella la regione Lazio, ma anche nella stragrande maggioranza delle altre regioni, ad oggi 2012 , nelle more dell'approvazione del Piano regionale di utilizzazione del demanio marittimo e della legge sul federalismo demaniale, non è stata ancora stabilita la valenza turistica delle coste e le concessioni sono rinnovate e rilasciate in categoria B bassa valenza turistica: La giunta regionale del Lazio ancora il 13 marzo 2012 con delibera 90 del 2012 promette di determinare la valenza turistica delle proprie coste, ma non dice quando!!)

2001 Ministro delle Finanze Ottaviano del Turco

Il governo Amato con legge 16 marzo 2001, n. 88 conferma le scelte precedenti le cui conseguenze hanno rafforzato ancora di più lo strapotere dei balneari e l'impossibilità di accedere al mare liberamente sia per i cittadini che per imprenditori nuovi: "indipendentemente dalla natura o dal tipo degli impianti previsti per lo svolgimento delle attività, hanno durata di sei anni. Alla scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza..."
ed inoltre viene abolita la durata temporanea e i motivi eccezionali per l'affidamento a soggetti diversi dal concessionario dei servizi per la balneazione.( art 45 bis Codice Navigazione)

2003 Ministro delle Finanze Giulio Tremonti (FI)

Può darsi che non conosceva il potere dei balneari, o forse era disperatamente a caccia di nuove entrate per il proprio capo del governo Berlusconi, fatto è con legge 24 novembre 2003, n. 326 Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici, Tremonti aumenta i canoni stabiliti nel 1998 con il decreto 342, del 300% con decorrenza 1 gennaio 2004.

In virtù di tali aumenti i canoni sarebbero dovuti essere (art. 32, commi 21,22 e 23):
Tabella A
Tariffa standard per superfici demaniali marittime

Tipologia concessoria 

Importo in lire per mq/anno  

Categoria A

Categoria B

Categoria C

Area scoperta 

10.800

5.400

4.200

Area con impianti di facile rimozione 

18.000

9.000

6.000

Area con impianti di difficile rimozione 

24.000

12.000

6000

Area pertinenze demaniali marittime 

45.000

30.000

18.000

Tabella C
Tariffa scontata per superfici demaniali marittime

 

Tipologia concessoria 

Importo in lire per mq/anno  

Categoria A

Categoria B

Area scoperta 

6.000

4.800

Area con impianti di facile rimozione 

10.500

7.500

Area con impianti di difficile rimozione 

13.500

9.000

Area pertinenze demaniali marittime 

33.000

21.000

 

La farsa dei rinvii degli aumenti

Iniziano i problemi perché già a dicembre dello stesso anno viene corretto parzialmente il tiro: gli aumenti scattano ma solo se entro maggio 2004 il governo non sia riuscito a trovare altrove nuove entrate per 140 milioni di euro (Art. 53, comma 22 della legge 24 dicembre 2003, n. 350) Evidentemente sotto pressione delle proteste degli imprenditori balneari viene concessa una prima proroga agli aumenti: la decorrenza è spostata al 30.10.2004 (D.L. 12.7.2004 n. 168, art. 5, comma 2-quinquies, convertito con modificazioni nella L. 30.7.2004 n. 191)

Seconda proroga: la decorrenza è spostata ulteriormente al 15.12.2004 (D.L. 9.11.2004 n. 266, art. 16, come convertito con modificazioni nella L. 27.12.2004, n. 306)

Terza proroga: ormai è chiaro che gli aumenti dei canoni ( come sempre) non li vuole pagare nessuno: slittano i nuovi canoni al 31.10.2005 (D.L. 30.6.2005 n. 115, art. 14-quinquies, convertito con modificazioni in L. 17.8.2005 n. 168)

Quarta proroga: è imbarazzante vedere come una categoria di " imprenditori balneari" riesca a incidere sulle scelte di un governo: altro slittamento al 15.12.2005 (D.L. 30.9.2005, n. 203, art. 3-ter, come convertito con modificazioni nella L. 2.12.2005 n. 248

Quinta proroga al 31.10.2006 ( D.L. 7.6.2006 n. 206, art. 2/1, come convertito con modificazioni in L. 17.7.2006 n. 234)

Praticamente rinunciando agli aumenti il Governo Berlusconi concede una umiliante sesta proroga fino al 31.12.2006 (D.L. 3.10.2006 n. 262, art. 2, comma 69, convertito con modificazioni nella L. 24.11.2006 n. 286).

Resta oscura la motivazione per la quale il governo Berlusconi abbia dovuto ingoiare il rospo, può aiutare ricordare che il Ministro dei Trasporti era Lunardi, delle Finanze dal 2004 Siniscalco

2006 Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi in Parlamento

A distanza di 145 anni dall'unità d'Italia, il governo Prodi II, su proposta del Capogruppo dei Verdi alla camera Angelo Bonelli con una faticosa battaglia in aula, approva per la prima volta nella storia delle concessioni demaniali un pacchetto di norme che obbliga finalmente i gestori degli stabilimenti a lasciare libero l'accesso, il transito ed il raggiungimento della battigia anche ai fini della balneazione, introduce il rinnovo dei i canoni delle pertinenze demaniali destinate ad attività commerciali, in base al valore di mercato, impone alle regioni di riequilibrare il rapporto spiagge libere stabilimenti :

"è fatto obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione."
"Per le pertinenze destinate ad attivita' commerciali, terziario-direzionali e di produzione di beni e servizi, il canone e' determinato moltiplicando la superficie complessiva del manufatto per la media dei valori mensili unitari minimi e massimi indicati dall'Osservatorio del mercato immobiliare per la zona di riferimento....
"Le regioni, nel predisporre i piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo sentiti i comuni interessati, devono altresi' individuare un corretto equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati e gli arenili liberamente fruibili; devono inoltre individuare le modalita' e la collocazione dei varchi necessari al fine di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione
"Le concessioni saranno revocate qualora il concessionario si renda responsabile, a partire dal 1° gennaio 2007, di gravi violazioni edilizie che costituiscano violazione degli obblighi derivanti dalla concessione stessa"

La proposta conteneva anche altre norme contro gli abusi edilizi, le violazioni di legge e i gli aumenti dei canoni delle concessioni demaniali marittime, ma l'intervento del Vicepresidente Rutelli con delega al turismo, fece si che fossero approvate in maniera diversa e non certamente utili alla battaglia dei Verdi per la fruizione libera del mare e per la fine dei privilegi di chi paga di affitto per uno stabilimento balneare come per un appartamentino di periferia.

Francesco Rutelli
Vice presidente con delega al turismo

Gli aumenti dei canoni 2004/2005/2006 del 300% voluti e poi prorogati da Tremonti vengono cancellati: i nuovi canoni decorrono dal 2007 con tariffe del 1998.

Anno 2007

Alta valenza euro (lire)

Bassa valenza

Area scoperta

1,86   (3600)

0,92 (1781)

impianti facile rimozione

3,10 (6000)

1,55 (3000)

impianti difficile rimozione

4,13 (7996)

2,65 (5131)

"Esistono solo le due categorie: A (alta) e B (bassa valenza turistica): se le regioni non provvederanno ad assegnare la valenza alle proprie coste, le concessioni demaniali saranno tutte rinnovate in categoria B" ( Cosa puntualmente successa in quasi tutte le regioni e ancora oggi così)
"I nuovi canoni si applicano, a decorrere dal 1° gennaio 2007, anche alle concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale aventi ad oggetto la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto"
( una agevolazione anche per le concessioni nautiche)
"le concessioni di cui al presente articolo possono avere durata superiore a sei anni e comunque non superiore a venti anni in ragione dell'entita' e della rilevanza economica delle opere da realizzare e sulla base dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo predisposti dalle regioni. ( Addio alla speranza per di poter diventare un nuovo concessionario balneare e addio alla possibilità di reperire arenili per la libera balneazione)
"I canoni per le pertinenze demaniali adibite ad attività commerciali sono progressivamente scontati fino al 60% in misura proporzionale alla superficie"
( Più sono grandi meno pagano...!!)


2010 Ministro delle Finanze Giulio Tremonti (PDL)

La comunità Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto della normativa comunitaria inerente la libera concorrenza e la libertà di stabilimento ( direttiva Bolkestein) scaturita dal protrarsi di leggi e regolamenti italiani che mantengono il diritto di prelazione a favore di concessionari uscenti in occasione del rinnovo delle concessioni demaniali marittime.
Tremonti e il governo Berlusconi cercano di porre rimedio, ma non vogliono mettere le mani in una questione spinosa, come il rinnovo delle concessioni con gare di evidenza pubblica, forti dell'esperienza negativa dell'aumento dei canoni del 300% tentato e non riuscito nel 2004.
Così se da un lato è positiva l'abrogazione del diritto di prelazione contenuto nell'art. 37 comma 2° del Codice della Navigazione ( E' altresì data preferenza alle precedenti concessioni, già rilasciate, in sede di rinnovo rispetto alle nuove istanze), il danno che procurano è infinitamente più grande: prorogano tutte le concessioni in corso e in scadenza fino al 2015, che è il termine ultimo che l'Unione Europea ci ha concesso per mettere in gara le concessioni secondo principi di libera concorrenza.


2011 Ministro Affari regionali, turismo e sport Piero Gnudi


Il Governo Tecnico Europeista Monti non può certo tollerare che permangano procedure di infrazione aperte contro l'Italia, in particolare su un tema come quello della libera concorrenza, così con l'art. 11 della legge 217 del 15 dicembre 2011 cancella la norma che consentiva ancora oggi il rinnovo delle concessioni di sei anni in sei anni in automatico, lasciando però inalterata la validità delle convenzioni ventennali già stipulate, e si impegna inoltre entro 15 mesi a:


a) stabilire limiti minimi e massimi di durata delle concessioni;
b) prevedere criteri e modalita' di affidamento nel rispetto dei principi di concorrenza,
c) individuare modalita' per la riscossione e per la suddivisione dei proventi derivanti dai canoni tra comuni, province e regioni;
d) fermo restando, in assoluto, il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione, disciplinare le modalità di utilizzo delle aree del demanio marittimo;
e) individuare i casi in cui le concessioni nuove, decadute o revocate sono assegnate nell'ambito dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo predisposti dalle regioni;
f) prevedere criteri per l'equo indennizzo del concessionario nei casi di revoca della concessione demaniale;
g) stabilire criteri per l'eventuale dichiarazione di decadenza delle concessioni, nonche' per il subingresso in caso di vendita o di affitto delle aziende.